Quando nel 1938 la famiglia Baiocchi si trasferisce con le proprie mucche brunalpine a Praticello di Gattatico, in paese gli altri allevatori avevano tutti le vacche rosse. La crisi per la razza reggiana inizia nel dopo guerra, con l'avvento in tutto il nord Italia della razza frisona, che garantiva una maggior produzione lattifera. Dai 130 mila capi del dopoguerra, si passa a meno di un migliaio negli anni ottanta.
Grazie all'Associazione Nazionale Allevatori di Bovine di Razza Reggiana (ANABoRaRe) e all'interessamento del Ministero per le politiche agricole e forestali, pian piano le Rosse sono state rivalutate, soprattutto per l'eccellenza del loro latte, ma anche per la robustezza della razza. |
E' con orgoglio che oggi la Famiglia Baiocchi ospita i suoi 120 capi di razza reggiana. L'allevamento Baiocchi è noto tra gli allevatori per aver ospitato la Vacca Rossa più anziana, morta a 24 anni: "la veciouna" n°1
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La riconversione in allevamento di razza reggiana è stata tutt'altro che semplice per Enrico e Andrea, sia per l'acquisto di vitelli e di vacche, sia per il miglioramento della genetica della razza, ottenuto con riproduzione naturale e artificiale |
la veciouna n°1
"24 anni: La veciouna, la più vecchia vacca reggiana.
Quando l’ho vista scendere la camion ho detto con Andrea: <ma cos’hai portato a casa?!>
<Rientrava obbligatoriamente in un gruppo da dieci, o tutte o nessuna!!>
Dopo un pedicure accurato (aveva delle unghie lunghe come delle pinne da sub), legata al centro della fila, in poco tempo è diventata la nostra mascotte e l’attrazione principale per chi veniva a visitare la stalla.
Con la sua testa diritta e le lunghe corna che le davano imponenza, sembrava ti dicesse: portami rispetto, io sto ancora facendo il mio dovere.
Solo quindici giorni fa ha partorito un bellissimo maschio reggiano, ma anche il cuore dei più forti prima o poi cede, forse il parto, forse il caldo, forse chissà…il nostro lavoro ci porta ad avere un contatto quotidiano con questi animali e alcuni in particolare entrano a far parte di te, della tua vita, della tua famiglia, della tua storia.
Ha avuto anche il suo momento di gloria partecipando all’edizione 2004 de “la masadùra dal nimel” a Praticello di Gattatico, riproducendo un teatro da stalla: lei tirata a lucido al centro della scena è stata la protagonista principale del nostro passato.
Che dire, all’orecchio vicino alla marca di metallo (RE07 da un lato, RE1193 dall’altro), già in disuso da una ventina d’anni, il suo numero 1, che come la maglietta di Baresi, non sarà mai più di nessuno.
Ciao vecchiona.
Mirca
Quando l’ho vista scendere la camion ho detto con Andrea: <ma cos’hai portato a casa?!>
<Rientrava obbligatoriamente in un gruppo da dieci, o tutte o nessuna!!>
Dopo un pedicure accurato (aveva delle unghie lunghe come delle pinne da sub), legata al centro della fila, in poco tempo è diventata la nostra mascotte e l’attrazione principale per chi veniva a visitare la stalla.
Con la sua testa diritta e le lunghe corna che le davano imponenza, sembrava ti dicesse: portami rispetto, io sto ancora facendo il mio dovere.
Solo quindici giorni fa ha partorito un bellissimo maschio reggiano, ma anche il cuore dei più forti prima o poi cede, forse il parto, forse il caldo, forse chissà…il nostro lavoro ci porta ad avere un contatto quotidiano con questi animali e alcuni in particolare entrano a far parte di te, della tua vita, della tua famiglia, della tua storia.
Ha avuto anche il suo momento di gloria partecipando all’edizione 2004 de “la masadùra dal nimel” a Praticello di Gattatico, riproducendo un teatro da stalla: lei tirata a lucido al centro della scena è stata la protagonista principale del nostro passato.
Che dire, all’orecchio vicino alla marca di metallo (RE07 da un lato, RE1193 dall’altro), già in disuso da una ventina d’anni, il suo numero 1, che come la maglietta di Baresi, non sarà mai più di nessuno.
Ciao vecchiona.
Mirca